Primo Levi è stato catturato dai nazisti nel 1944 e successivamente è stato deportato nel campo di concentramento di Auschwitz. Dopo un lungo viaggio Primo arriva in campo, viene spogliato di tutti i suoi averi, i suoi capelli vengono rasati, per essere riconosciuto i nazisti tatuano sul suo braccio il numero (174,517). Da quel momento Primo ha perso ogni suo diritto e inizia a lavorare come se fosse uno schiavo. Mentre trasportava delle traversine si ferisce ad un piede e viene ricoverato da Ka-Be che è l'infermeria del campo. Lì conosce per la prima volta le selezioni. Quando viene dimesso,viene assegnato ad un'altra baracca nella quale incontra il suo migliore amico, Alberto, ma non riesce a dividere con lui la stessa cuccetta. Durante la giornata lavorativa,fa amicizia con Resnyk, il suo nuovo compagno di cuccetta. Resnyk è un uomo moto generoso con Primo, infatti egli lo aiuta spesso nel lavoro. Dopo un breve periodo,Primo viene scelto, insieme ad altri prigionieri, per andare a far parte del comando chimico, ma prima deve sostenere un esame. A Primo viene affidato l'incarico di aiuto trasportatore: il suo compito è quello di aiutare Jean a trasportare la zuppa fino alla sua baracca. Durante il tragitto egli ricorda alcuni versi della Divina Commedia e ne spiega il significato a Jean. Nell'Ottobre del 1944, a causa dell'arrivo di altri prigionieri, iniziano le selezioni. Primo, fortunatamente riesce a salvarsi. Primo ha superato l'esame di chimica e viene scelto per andare a lavorare nel laboratorio dove lavorano anche alcune donne civili. Intanto i russi si stanno avvicinando e molti prigionieri sperano nell'ormai prossima liberazione. Una notte, un prigioniero accusato di sabotaggio in quanto aveva fatto saltare in aria un crematorio di Birkenau, vene impiccato. I russi stanno bombardando il campo. Primo è malato ed è ricoverato in Ka - Be insieme ad altri prigionieri. Il campo viene evacuato, Alberto fugge via, gli ufficiali e le guardie delle SS(squadre di salvaguardia) fuggono. Primo riesce a sopravvivere con i suoi compagni fino all'arrivo dei russi, i quali provvedono alla liberazione dei prigionieri rimasti.